L’architettura di Torino acquista nuove forme (2007)

Questa fotografia è di per sè banale, ma vorremmo trasmettesse quella che non è soltanto una sensazione della Torino di questo periodo post-Fiat e post-Olimpico: le ciminiere di Mirafiori non fumano più, la cappa di smog tipica dei panorami torinesi anni ’60-’80 è diminuita nella sua parte provocata dall’industria, ma la Torino che continua a essere capitale dell’auto soprattutto per l’enorme numero di auto parcheggiate o circolanti, come nella foto, sta cercando di ri-studiarsi e ri-proporsi anche in veste turistica ed architettonica dopo l’evento Olimpiadi, che molti scettici – noi in testa – temevano essere solo una parentesi di circo mediatico, che una volta terminata avrebbe lasciato noi Torinesi più poveri (in termini economici ed in termini di idee) di prima.Ebbene ci siamo sbagliati: la Torino che deve uscire dalla pesante crisi dovuta alla chiusura di molte delle attività connesse alla Fiat e che deve divenire più bella e più moderna valorizzando il proprio patrimonio architettonico e culturale per proporsi al turismo ed all’arte contemporanea, ci sta perlomeno provando.Nelle nostre fotografie cerchiamo di far emergere questa parte della nuova Torino, per molti Torinesi stessi poco conosciuta o addirittura disprezzata, seguendo quella che resta ancora la ‘chiusura’ che molti danno tipica dei Torinesi (…ma poi, esistono ancora i ‘Torinesi’?):un tipico esempio di questo atteggiamento di disprezzo per il nuovo è l’istallazione in largo Orbassano – la vedrete in alcune delle fotografie di questo dossier – “Opera per Torino”, dell’artista danese Per Kirkeby, una costruzione in mattoni rossi (quelli comunemente utilizzati in molti edifici di Torino) in cui i pieni e i vuoti si alternano in modo simmetrico. Ma non si tratta, come sembrerebbe osservandolo da un lato, di un parallelepipedo perfetto: in realtà è una costruzione su base trapezoidale, il che crea un effetto prospettico esagerato quando lo si osserva dall’interno. Quindi si tratta di una regolarità solo apparente. Il riferimento è chiaro: un omaggio a Torino, città solo apparentemente simmetrica ma anche (e forse proprio per questo) inquietante e non immediatamente afferrabile. Neppure per i Torinesi, pare…

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