Nikkor 200mm f/4 AIS

Questo obiettivo, prodotto dal nov 1981 al gen 1996, con matricole 900001 – 974787, è un’ottica che si rivela molto interessante al momento attuale per essenzialmente tre motivi:
1. il costo: sul mercato dell’usato si trova al di sotto dei 100€ (il nostro, matr. 970282, quindi uno tra gli ultimi prodotti, ci è costato 90€); nessun’altra ottica di questo livello (poi vedremo di che livello si tratta) si trova a questo prezzo;
2. peso ed ingombri: 510g, 65x116mm; per avere misure simili, si deve stare su qualche zoom di marca generale (già il 70-300 sigma è più grande), non c’è ovviamente confronto con i fissi autofocus di produzione attuale, che sono molto pesanti e richiedono molto spazio nella nostra borsa per essere portati appresso: l’attuale insuperabile ed insuperato 200/2 G IF-ED VR II ha sicuramente prestazioni di gran lunga superiori, ma pesa 2930g ed ingombra 124×203.5mm; ovvio che il confronto in questo caso non si può fare sulle prestazioni (autofocus, stabilizzatore, qualità ottica), ma sull’uso: se si vuole un obiettivo con la qualità di un fisso nikkor che si possa portare in borsa per qualsiasi evenienza, questo è il caso dell’obiettivo in questione; non lo si può certo definire ottimale in autodromo o per sport indoor perchè è manual focus e non ha lo stabilizzatore, ma lo si può anche dimenticare nella borsa che ci portiamo sempre appresso. Per gli stessi motivi può considerarsi preferibile al migliore, ma più ingombrante, 180mm f/2,8 AIS ED (800g, 78,5x130mm), di cui comunque riteniamo che molta molta qualità meccanica ed ottica stia in quelle dimensioni, restando però più scomodo da portarsi appresso.
3. qualità ottica: è un obiettivo che ha i suoi anni ed ha, come vedremo, precisi limiti (dal punto di vista ottico; degli altri limiti prestazionali abbiamo già parlato al punto precedente) ma la qualità del progetto Nikon c’è e si tocca con mano, come nel caso di molti altri obiettivi AI e AIS.

Iniziamo distinguendo tra questo obiettivo ed il suo predecessore Nikkor 200mm f/4 AI:
Nikkor 200mm f/4 AIS
Nikkor 200mm f/4 AI
La versione AI, prodotta dal 1977 all’ott 1981, matricole 710001 – 858563, presentava lo stesso schema ottico (dimensioni e peso leggermente superiori), si distingue esteriormente (come tutti gli AI rispetto agli AIS) per il colore dei valori di diaframma sulla ghiera: negli AIS l’apertura minima (32 nel nostro caso) è in arancione sia sul riferimento principale con i numeri grandi sia su quello più piccolo utilizzato per la lettura diretta nel mirino, mentre negli AI quest’ultimo, piccolo, è in colore bianco.
Dal punto di vista operativo, l’unica differenza è nella ghiera di messa a fuoco, sensibilmente più dura nella versione AI.

Finora abbiamo visto pregi e difetti di quest’obiettivo; vediamolo sul campo.
Volutamente non abbiamo voluto confrontarlo con obiettivi blasonati come il 180/f2,8 in tutte le sue versioni e men che meno con l’attuale 200/f2 VRII: ci mancherebbe che lì non lo trovassimo perdente; lo stesso varrebbe con il 70-200/f2,8 VRII: come detto, stiamo trattando di un’ottica che scegliamo perchè di dimensioni ridotte e leggera, nonchè del costo di meno di 100€.
Abbiamo pensato che il paragone andasse fatto con un’ottica di pari costo sul mercato dell’usato e delle dimensioni simili, come il Sigma AF 70-300 f/4-5,6 APO macro Super II, le cui prestazioni, almeno fino alla focale di 200mm, sono considerate oneste rispetto al suo costo.
Come vedremo più avanti, il nostro 200/f4 dà il meglio ad f/5,6 ed è a quel diaframma che lo confrontiamo:

Fotografie scattate con Nikon D2X, Mode A, esposizione SemiSpot, ISO100. Semplicemente convertite da Nef a Jpg e ridimensionate lato max 1024 pixel.

Sigma 70/300@200mm 1/20s f/5,6
AIS 200/4 1/20s f/5,6

Sigma 70/300@200mm 1/200s f/5,6
AIS 200/4 1/200s f/5,6

Sigma 70/300@200mm 1/640s f/5,6
AIS 200/4 1/1000s f/5,6

Sigma 70/300@200mm 1/500s f/5,6
AIS 200/4 1/750s f/5,6

Come si vede facilmente, anche con la compressione dovuta al ridimensionamento per il web, il Nikkor AIS 200 f4 risulta vincente in tutte le situazioni e rivela di possedere ottimo dettaglio, contrasto, nitidezza e resa cromatica.

Valutiamo ora le prestazioni ottiche alle differenti aperture di diaframma.

Fotografia scattate con Nikon D2X, Mode A, esposizione SemiSpot, ISO100. Semplicemente convertite da Nef a Jpg e ridimensionate lato max 800 pixel.

f4 1/1600s f5,6 1/1000s f8 1/500s f11 1/250s f16 1/125s f22 1/60s f32 1/30s

f4 1/640s

f5,6 1/350s

f8 1/160s

f11 1/45s

f16 1/20s

f22 1/10s

f32 1/6s

Sono evidenti:
– una forte vignettatura ad f4, che però già scompare a f5,6, dove contrasto, nitidezza e definizione sono ottimi;
– una leggera aberrazione cromatica che provoca riduzione della nitidezza e del dettaglio a f16; tale effetto risulta molto evidente a f22-32, rendendoli diaframmi che si sconsiglia di utilizzare.

In conclusione: usata a f5,6 è un’ottica con prestazioni eccellenti, cui si sommano i vantaggi di un peso ed un ingombro che la rendono realmente competitiva con qualsiasi teleobiettivo di questa lunghezza. A f8 continua ad avere ottime prestazioni, che vanno a decadere da f11 in poi, con una progressiva forte perdita di nitidezza e contrasto. Questo vale con un apparecchio digitale DX come la D2X. Provata su pellicola con una F5, l’aberrazione cromatica non inficia similmente i risultati, permettendone l’utilizzo a tutti i diaframmi, escluso f4 per il problema di vignettatura ed f32, dove si presenta una perdita di nitidezza e dettaglio.
Non soffre per nulla di flare ed immagini fantasma anche grazie al ben costruito paraluce incorporato, per cui la si può utilizzare tranquillamente in pieno sole.
Concludiamo ricordando ancora una volta che parliamo di un obiettivo il cui costo è inferiore ai 100€.

Per completezza e per vedere meglio gli effetti di aberrazione cromatica ai vari diaframmi, ecco i crop delle fotografie precedenti:

f4

f5,6

f8

f11

f16

f22

f32

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