Un argomento questo che, alla data odierna, non trova risposte nei forum in lingua italiana;
è invece trattato esaustivamente nel forum www.rangefinderforum.com/forums/showthread.php?t=51742

Cominciamo dalla conclusione…
Lo Zeiss 50mm f/1.5 C (C sta per classical) Sonnar T* (T sta per Transparenz, trattamento antiriflesso, la star è l’evoluzione del trattamento stesso) ZM (baionetta M-mount, adatta per il sistema Zeiss Ikon e per le Leica M), prodotto da Zeiss (anzi, prodotto da Cosina su progetto e supervisione Zeiss),
è un obiettivo dalle caratteristiche uniche, con risultati inconfondibili per chi ha un buon occhio fotografico, il cui rapporto qualità/prezzo lo rende molto appetibile,
MA
ma è molto spesso disprezzato per una sua “peculiarità”: un front-focus molto evidente a tutta apertura; ed è proprio a tutta apertura che invece dimostra delle caratteristiche di resa tridimensionale difficili da eguagliare, anzi impossibili da eguagliare pagando un prezzo equivalente al costo di questo prodotto.

Front-focus evidente? Per capire guardiamo due esempi:

f/1,5 con pellicola TMax400 su Leica M7; distanza di MAF 1,5 m circa:

Il punto di messa a fuoco erano gli occhi della bambina; in questo caso la normale foto acquista casualmente di fascino perchè ciò che balza agli occhi come importante è lo sguardo della nonna, quindi da una foto normale il caso ha fatto sì che il messaggio fosse ancora più ricco di quanto voluto. A parte questa confessione di “pura fortuna”, notate la tridimensionalità e la ricchezza di dettaglio, senza la nitidezza “da rasoio” di certi obiettivi più blasonati, che si ha nel piano di messa a fuoco.

Altro esempio
f/2 su Leica M9; distanza di MAF 3 m circa:

Anche qui la messa a fuoco era sugli occhi del bambino; questa volta volta la foto non si salva, la messa a fuoco è di nuovo circa 25cm più avanti del soggetto. Anche qui notate però la resa dell’albicocca e del bavaglino sul piano del seggiolone.

Una ricchezza in termini di tridimensionalità, di resa dettagliata pur con un affascinante morbidezza che è un peccato siano sprecati da questo front-focus, no?
Motivo per cui i pochi che lo comprano, non seguendo o non conoscendo le indicazioni di pessima pubblicità che ha quest’obiettivo proprio per questo motivo, immediatamente lo mandano in assistenza per far regolare la messa a fuoco a tutta apertura (ed aperture fino a 2,8 – quando invece comincia a dare buoni, se non ottimi, risultati -).

Ma non è strano che una casa produttrice come la Zeiss produca tutti gli obiettivi dello stesso tipo con un difetto così evidente?
Sentiamo cosa dice la Zeiss:

(più in basso la traduzione in italiano):

C-Sonnar T* 1,5/50 ZM

Information about special features for dealers and users

The C-SONNAR T* 1.5/50 ZM is a very special lens; based on a classical lens design concept from the 1930´s. The additional letter “C” in the name of the lens expresses this designation.

This lens design helps to achieve pictures with a special artistic touch. This lens ‘draws’ your subject in a fine, flattering manner and is therefore ideally suited for portraiture. It renders a sharpness that is slightly rounded, being less aggressive than in contemporary lens designs, but at the same time not soft in its rendition.

Many famous portraits of glamorous and prominent people during the 1930´s used this technique to great effect. These images are characterized by portraying the person in a shining, nearly celestial way. This effect is very well balanced and not exaggerated; therefore many viewers see it in a subconscious way. The trained observer, however, understands the underlining technique and enjoys the results.

This lens design exhibits some additional effects, which should be understood to achieve the maximum benefit from the C-Sonnar T* 1.5/50 ZM:

Because of the above mentioned classical characteristic of the lens the best focus position in the object space can not be kept exactly constant for all f-stop settings.
The passionate photographer might notice a slightly closer best focus in his pictures than expected. When stopping down the lens to f/2.8 or smaller this effect is minimized, so the focus position will be as expected.
In order to balance the performance at full speed and other f-stop settings the lens is adjusted with above described characteristic.

The special features of the C-SONNAR T* 1.5/50 ZM are best used in emotional, artistic, narrative images, portraits or atmospheric landscapes. For documentation or technical subjects CARL ZEISS recommends to stop down the lens at least to f/5.6 or to use the PLANAR T* 2/50 ZM lens.

C-Sonnar T* 1,5/50 ZM
Informativa per i rivenditori e gli utenti riguardo le sue caratteristiche particolari

Il C-Sonnar T * 1.5/50 ZM è un obiettivo molto particolare, basato su un concetto di progettazione classico degli anni ’30. L’aggiunta della lettera “C” nel nome esprime questa concezione classica.

Questo tipo di progetto dell’obiettivo aiuta nell’ottenere immagini con un tocco artistico particolare. Questo obiettivo infatti ‘disegna’ il soggetto in maniera raffinata ed aggraziata, rendendolo un obiettivo ideale per la ritrattistica. Consente di ottenere una nitidezza che è leggermente smussata, meno aggressiva rispetto a progetti di obiettivi contemporanei, ma allo stesso tempo non risulta morbido nella resa.

Molti ritratti famosi in stile glamour scattati negli anni ’30 hanno fatto utilizzo di questa tecnica con grande efficacia. Queste immagini sono caratterizzate dal ritrarre il soggetto in maniera splendente, quasi celestiale. L’effetto è molto ben bilanciato e non esagerato; cosicchè molti osservatori lo vedono in modo inconscio; l’osservatore esperto, però, capisce la tecnica sottostante ed apprezza il risultato.

Questo tipo di progetto dell’obiettivo mostra alcuni effetti aggiuntivi che devono essere ben compresi per ottenere il massimo profitto dal C-Sonnar T * 1.5/50 ZM: a motivo delle citate caratteristiche classiche dell’obiettivo, la posizione del punto di messa a fuoco nello spazio non può essere mantenuta esattamente costante per tutte le impostazioni di apertura del diaframma. Potrebbe quindi essere notato un punto di messa a fuoco leggermente più vicino di quanto ci si aspetterebbe, effetto che tende a scomparire chiudendo il diaframma ad aperture inferiori a f/2,8. Al fine di bilanciare le prestazioni a tutta apertura ed agli altri valori di apertura del diaframma, l’obiettivo è messo a punto con le caratteristiche sopra descritte.

La peculiarità del C-Sonnar T * 1.5/50 ZM sono meglio utilizzate in scatti narrativi, emotivi, artistici, nei ritratti o in paesaggi d’atmosfera. Per scopi di documentazione o soggetti tecnici CARL ZEISS raccomanda di chiudere il diaframma ad almeno f/5,6 oppure di utilizzare il Planar T * 2 / 50 ZM.

 

 

Ed inoltre:

If the C Sonnar T* 1,5/50 ZM should predominantly be used at full aperture, in a few cases a recalibration of the lens to f/1.5 might be necessary to minimize focus shift at full aperture. Together with this calibration to f/1.5 comes an increase of the focus shift at f/2.8 and smaller, but this will be covered by the depth-of-field in most cases.
Because the results of the focus shift of the C Sonnar in practical use depend on different factors (e.g. on the calibration of the flange focal distance and rangefinder of the camera body in use, the preferred distances and f stops, the 3-dimensionality of the subject etc), we strongly recommend to make individual test shots with a C Sonnar before you decide to send it in for recalibration.

In most cases, a recalibration of the lens is not necessary.

If you´d like to get your lens recalibrated, you have the following alternatives:

-return it to the dealer where you purchased it, so he can send in the lens to us
-send it to our distributor in the country of purchase
-send it to us (Carl Zeiss Germany), if you have an European warranty card that came with your lens
-send it to Cosina, Japan, if a Japanese warranty card was included

The recalibration is free of charge as long as the lens is covered by warranty.

Best Regards

Bertram Hönlinger

Se il C Sonnar T * 1,5 / 50 ZM dovesse essere utilizzato prevalentemente a tutta apertura, in alcuni casi una ricalibrazione della lente ad f/1.5 potrebbe essere necessaria per ridurre al minimo il front focus. Questa calibrazione ad f/1.5 comporta un aumento del focus shift ad f/2,8 e diaframmi più piccoli, ma nella maggioranza dei casi tale effetto sarà coperto dalla profondità di campo.
Poiché i risultati del focus shift del Sonnar C nella pratica dipendono da diversi fattori (ad esempio dalla calibrazione del tiraggio e del telemetro del corpo macchina in uso, le distanze preferite e gli f-stop, la tridimensionalità del soggetto, ecc.), si raccomanda di fare degli scatti di prova individuali con un Sonnar C prima di decidere di inviarlo in ricalibrazione.

Nella maggior parte dei casi, una ricalibrazione della lente non è necessaria.

Se desideri ricalibrare il tuo obiettivo, hai le seguenti alternative:

– riportarlo al rivenditore presso il quale è stato acquistato, in modo da farlo inviare a noi
– inviarlo al nostro distributore nel paese di acquisto
– mandarlo a noi (Carl Zeiss Germania), se hai una carta europea di garanzia fornita con la lente
– inviarlo a Cosina, Giappone, se è stata fornita una carta giapponese di garanzia

La ricalibrazione è gratuita fino a quando la lente è coperta da garanzia.

Cordiali saluti

Bertram Hönlinger

 

 

Quindi, facendo il punto della situazione:
chi compra un Sonnar 50 ZM così come è uscito dalla Casa Madre, siccome per il suo progetto ottico non riesce ad essere preciso con la messa a fuoco a tutte le aperture focali, se lo ritrova ottimizzato per funzionare a f/2,8 (e più piccoli) e dovrà adottare degli accorgimenti per evitare il front-focus quando lo utilizza tra f/1,5 e f/2,8;
chi lo fa ritarare per ottimizzarlo a f/1,5, dovrà vedersela con dei front-focus tra f/2,8 e diaframmi di valore più alto; non per esperienza diretta, ma leggendo i pareri di chi lo ha fatto ritarare, questo significa che dovrà usare soprattutto diaframmi a tutta apertura o inferiori a 2,8, oppure diaframmi molto chiusi (da 8 a 16), perchè in tutta la gamma intermedia si perde la precisione della messa a fuoco. Insomma la ritaratura è conveniente solo se poi si pensa di usare nella maggioranza dei casi l’obiettivo a tutta apertura.

Ed allora la conclusione:
quali sono i cosiddetti accorgimenti per dominare il front-focus, tenendosi l’obiettivo così come esce dalla Zeiss?
Il front-focus non è indifferente, si tratta di circa 30 cm per soggetti posti a distanze di circa 3 metri ed ancora di più a 5 metri (ovviamente più si avvicina il soggetto e più la profondità di campo diminuisce, arrivando a qualche cm di front-focus alla MFD, che è 90 cm), ma questo dipende anche dalla calibrazione del tiraggio e del telemetro del corpo macchina in uso (pare che i problemi maggiori si abbiano con i corpi Leica M), quindi ognuno deve fare delle prove e definire l’entità del front-focus nel suo caso.
– c’è chi consiglia di mettere a fuoco, utilizzando la minima distanza di messa a fuoco -MFD, 90 cm- ed a tutta apertura -f/1,5- non sugli occhi, ma sull’orecchio (cosa impossibile da fare se la vostra modella ha i capelli lunghi, per esempio);
– c’è chi consiglia di mettere a fuoco e poi inclinare in avanti il busto in modo da coprire quei circa 30 cm a 3 metri; è l’accorgimento più semplice, bisogna fare alcune prove e far memorizzare al proprio corpo quell’inclinazione in avanti. Certo non è un metodo che brilla per scientifica precisione, ma funziona in molti casi. Un discorso, ovviamente, è fare questi tentativi scattando in digitale e potendo riguardare subito lo scatto, altra cosa è pensare di farlo a pellicola.
– metodi più scientifici prevedono calcoli precisi sulla profondità di campo alle varie distanze per dare un colpetto (di entità da calcolare) in avanti alla ghiera della messa a fuoco, ma la precisione scientifica, si sa, richiede lucidità e tempo ed a volte il momento da fotografare può essere già scappato nel tempo e nello spazio. Io personalmente preferisco la soluzione precedente, di spostare il busto in avanti, anche se bisogna pure prestare attenzione a come cambia la composizione dell’inquadratura.

 

 

Ma non vogliamo vedere solo foto sbagliate, apprezziamo invece le qualità di questo obiettivo.
Queste cinque foto sono in condizioni estreme, con f/1.5, e si è adottato lo stratagemma di usare la messa a fuoco a minima distanza e poi spostarsi avanti col busto di circa 6-7 cm (la famosa distanza occhi-orecchio). Il gradevole bokeh, la tridimensionalità sul piano di messa a fuoco, la piacevole nitidezza non però “a lama di rasoio” come in altri obiettivi della categoria, la resa dei colori, tutti si possono apprezzare anche con la compressione per la pubblicazione su web.

 

 

 

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