Torino: musei “recenti”
Molti visitatori giungono a Torino soffermandosi sui suoi più peculiari musei (il Museo del Cinema, il Museo Egizio, la Reggia di Venaria ed il Museo del Risorgimento sono unici nei loro settori di competenza).
Altri musei tuttavia sono nati negli anni più recenti e costituiscono sicuramente motivo per soffermarsi ulteriormente nella visita, oltre ad essere una buona occasione per i Torinesi stessi nella conoscenza delle occasioni culturali che la città offre, esplorandone magari i palazzi storici nei dintorni.
Nella Corte di Palazzo Madama, mostre temporanee Nella Corte di Palazzo Madama, in esposizione 2011-2012, uno studio preparatorio di Michelangelo (Madonna col bambino; matita nera, matita rossa, biacca e inchiostro). Nella Corte di Palazzo Madama, in esposizione 2011-2012, uno studio preparatorio di Michelangelo (Madonna col bambino; matita nera, matita rossa, biacca e inchiostro). Un merletto al Museo di Arte Antica, all’interno di Palazzo Madama, affiancato alla finestra dalla Chiesa di San Lorenzo. All’interno del Palazzo Mazzonis (in cui è evidente una ristrutturazione di fine ‘800, passato al Comune di Torino nel 1980) si trova uno dei più recenti musei torinesi: il Museo di Arte Orientale, che non immaginavamo così ricco di opere, davvero ben presentate. All’interno del Palazzo Mazzonis (in cui è evidente una ristrutturazione di fine ‘800, passato al Comune di Torino nel 1980) si trova uno dei più recenti musei torinesi: il Museo di Arte Orientale, che non immaginavamo così ricco di opere, davvero ben presentate. All’interno del Palazzo Mazzonis (in cui è evidente una ristrutturazione di fine ‘800, passato al Comune di Torino nel 1980) si trova uno dei più recenti musei torinesi: il Museo di Arte Orientale, che non immaginavamo così ricco di opere, davvero ben presentate. All’interno del Palazzo Mazzonis (in cui è evidente una ristrutturazione di fine ‘800, passato al Comune di Torino nel 1980) si trova uno dei più recenti musei torinesi: il Museo di Arte Orientale, che non immaginavamo così ricco di opere, davvero ben presentate. All’interno del Palazzo Mazzonis (in cui è evidente una ristrutturazione di fine ‘800, passato al Comune di Torino nel 1980) si trova uno dei più recenti musei torinesi: il Museo di Arte Orientale, che non immaginavamo così ricco di opere, davvero ben presentate. All’interno del Palazzo Mazzonis (in cui è evidente una ristrutturazione di fine ‘800, passato al Comune di Torino nel 1980) si trova uno dei più recenti musei torinesi: il Museo di Arte Orientale, che non immaginavamo così ricco di opere, davvero ben presentate. Al Museo dell’Automobile ci siamo andati con un po’ di scetticismo (l’automobile è un bene che non rientra tra i nostri più alti interessi), più che altro per vedere l’architettura della recente ristrutturazione dell’edificio; invece dobbiamo dire che una visita è consigliabile a chiunque, dai bambini agli anziani, da chi ha dei ricordi degli anni passati e li vede concretizzati a chiunque sia stato toccato dall’evolversi di questa tecnologia con tutto il suo apparato; in fondo, a parte i Torinesi che ci sono stati immersi fin sotto il mento, chi non ne è stato coinvolto? Al Museo dell’Automobile ci siamo andati con un po’ di scetticismo (l’automobile è un bene che non rientra tra i nostri più alti interessi), più che altro per vedere l’architettura della recente ristrutturazione dell’edificio; invece dobbiamo dire che una visita è consigliabile a chiunque, dai bambini agli anziani, da chi ha dei ricordi degli anni passati e li vede concretizzati a chiunque sia stato toccato dall’evolversi di questa tecnologia con tutto il suo apparato; in fondo, a parte i Torinesi che ci sono stati immersi fin sotto il mento, chi non ne è stato coinvolto? Al Museo dell’Automobile ci siamo andati con un po’ di scetticismo (l’automobile è un bene che non rientra tra i nostri più alti interessi), più che altro per vedere l’architettura della recente ristrutturazione dell’edificio; invece dobbiamo dire che una visita è consigliabile a chiunque, dai bambini agli anziani, da chi ha dei ricordi degli anni passati e li vede concretizzati a chiunque sia stato toccato dall’evolversi di questa tecnologia con tutto il suo apparato; in fondo, a parte i Torinesi che ci sono stati immersi fin sotto il mento, chi non ne è stato coinvolto? Al Museo dell’Automobile ci siamo andati con un po’ di scetticismo (l’automobile è un bene che non rientra tra i nostri più alti interessi), più che altro per vedere l’architettura della recente ristrutturazione dell’edificio; invece dobbiamo dire che una visita è consigliabile a chiunque, dai bambini agli anziani, da chi ha dei ricordi degli anni passati e li vede concretizzati a chiunque sia stato toccato dall’evolversi di questa tecnologia con tutto il suo apparato; in fondo, a parte i Torinesi che ci sono stati immersi fin sotto il mento, chi non ne è stato coinvolto? Al Museo dell’Automobile ci siamo andati con un po’ di scetticismo (l’automobile è un bene che non rientra tra i nostri più alti interessi), più che altro per vedere l’architettura della recente ristrutturazione dell’edificio; invece dobbiamo dire che una visita è consigliabile a chiunque, dai bambini agli anziani, da chi ha dei ricordi degli anni passati e li vede concretizzati a chiunque sia stato toccato dall’evolversi di questa tecnologia con tutto il suo apparato; in fondo, a parte i Torinesi che ci sono stati immersi fin sotto il mento, chi non ne è stato coinvolto? Al Museo dell’Automobile ci siamo andati con un po’ di scetticismo (l’automobile è un bene che non rientra tra i nostri più alti interessi), più che altro per vedere l’architettura della recente ristrutturazione dell’edificio; invece dobbiamo dire che una visita è consigliabile a chiunque, dai bambini agli anziani, da chi ha dei ricordi degli anni passati e li vede concretizzati a chiunque sia stato toccato dall’evolversi di questa tecnologia con tutto il suo apparato; in fondo, a parte i Torinesi che ci sono stati immersi fin sotto il mento, chi non ne è stato coinvolto? Al Museo dell’Automobile ci siamo andati con un po’ di scetticismo (l’automobile è un bene che non rientra tra i nostri più alti interessi), più che altro per vedere l’architettura della recente ristrutturazione dell’edificio; invece dobbiamo dire che una visita è consigliabile a chiunque, dai bambini agli anziani, da chi ha dei ricordi degli anni passati e li vede concretizzati a chiunque sia stato toccato dall’evolversi di questa tecnologia con tutto il suo apparato; in fondo, a parte i Torinesi che ci sono stati immersi fin sotto il mento, chi non ne è stato coinvolto? Al Museo dell’Automobile ci siamo andati con un po’ di scetticismo (l’automobile è un bene che non rientra tra i nostri più alti interessi), più che altro per vedere l’architettura della recente ristrutturazione dell’edificio; invece dobbiamo dire che una visita è consigliabile a chiunque, dai bambini agli anziani, da chi ha dei ricordi degli anni passati e li vede concretizzati a chiunque sia stato toccato dall’evolversi di questa tecnologia con tutto il suo apparato; in fondo, a parte i Torinesi che ci sono stati immersi fin sotto il mento, chi non ne è stato coinvolto? Al Museo dell’Automobile ci siamo andati con un po’ di scetticismo (l’automobile è un bene che non rientra tra i nostri più alti interessi), più che altro per vedere l’architettura della recente ristrutturazione dell’edificio; invece dobbiamo dire che una visita è consigliabile a chiunque, dai bambini agli anziani, da chi ha dei ricordi degli anni passati e li vede concretizzati a chiunque sia stato toccato dall’evolversi di questa tecnologia con tutto il suo apparato; in fondo, a parte i Torinesi che ci sono stati immersi fin sotto il mento, chi non ne è stato coinvolto? Al Museo dell’Automobile ci siamo andati con un po’ di scetticismo (l’automobile è un bene che non rientra tra i nostri più alti interessi), più che altro per vedere l’architettura della recente ristrutturazione dell’edificio; invece dobbiamo dire che una visita è consigliabile a chiunque, dai bambini agli anziani, da chi ha dei ricordi degli anni passati e li vede concretizzati a chiunque sia stato toccato dall’evolversi di questa tecnologia con tutto il suo apparato; in fondo, a parte i Torinesi che ci sono stati immersi fin sotto il mento, chi non ne è stato coinvolto? Al Museo dell’Automobile ci siamo andati con un po’ di scetticismo (l’automobile è un bene che non rientra tra i nostri più alti interessi), più che altro per vedere l’architettura della recente ristrutturazione dell’edificio; invece dobbiamo dire che una visita è consigliabile a chiunque, dai bambini agli anziani, da chi ha dei ricordi degli anni passati e li vede concretizzati a chiunque sia stato toccato dall’evolversi di questa tecnologia con tutto il suo apparato; in fondo, a parte i Torinesi che ci sono stati immersi fin sotto il mento, chi non ne è stato coinvolto? Al Museo dell’Automobile ci siamo andati con un po’ di scetticismo (l’automobile è un bene che non rientra tra i nostri più alti interessi), più che altro per vedere l’architettura della recente ristrutturazione dell’edificio; invece dobbiamo dire che una visita è consigliabile a chiunque, dai bambini agli anziani, da chi ha dei ricordi degli anni passati e li vede concretizzati a chiunque sia stato toccato dall’evolversi di questa tecnologia con tutto il suo apparato; in fondo, a parte i Torinesi che ci sono stati immersi fin sotto il mento, chi non ne è stato coinvolto? Al Museo dell’Automobile ci siamo andati con un po’ di scetticismo (l’automobile è un bene che non rientra tra i nostri più alti interessi), più che altro per vedere l’architettura della recente ristrutturazione dell’edificio; invece dobbiamo dire che una visita è consigliabile a chiunque, dai bambini agli anziani, da chi ha dei ricordi degli anni passati e li vede concretizzati a chiunque sia stato toccato dall’evolversi di questa tecnologia con tutto il suo apparato; in fondo, a parte i Torinesi che ci sono stati immersi fin sotto il mento, chi non ne è stato coinvolto? 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Purtroppo all’interno non si può fotografare, ma vale la pena di portare la macchina per la vista dalla pista, cui si può accedere. Inaugurata nel 2002, la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli consiste di un cosiddetto “scrigno” progettato da Renzo Piano, sospeso sopra la pista di prova dell’ex fabbrica del Lingotto. All’interno, in esposizione permanente, 23 quadri (Matisse, Balla, Modigliani, Tiepolo, Canaletto, Severini, Bellotto, Picasso, Renoir, Manet) e 2 sculture in gesso del Canova. Purtroppo all’interno non si può fotografare, ma vale la pena di portare la macchina per la vista dalla pista, cui si può accedere. Inaugurata nel 2002, la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli consiste di un cosiddetto “scrigno” progettato da Renzo Piano, sospeso sopra la pista di prova dell’ex fabbrica del Lingotto. All’interno, in esposizione permanente, 23 quadri (Matisse, Balla, Modigliani, Tiepolo, Canaletto, Severini, Bellotto, Picasso, Renoir, Manet) e 2 sculture in gesso del Canova. Purtroppo all’interno non si può fotografare, ma vale la pena di portare la macchina per la vista dalla pista, cui si può accedere. Inaugurata nel 2002, la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli consiste di un cosiddetto “scrigno” progettato da Renzo Piano, sospeso sopra la pista di prova dell’ex fabbrica del Lingotto. All’interno, in esposizione permanente, 23 quadri (Matisse, Balla, Modigliani, Tiepolo, Canaletto, Severini, Bellotto, Picasso, Renoir, Manet) e 2 sculture in gesso del Canova. Purtroppo all’interno non si può fotografare, ma vale la pena di portare la macchina per la vista dalla pista, cui si può accedere. Inaugurata nel 2002, la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli consiste di un cosiddetto “scrigno” progettato da Renzo Piano, sospeso sopra la pista di prova dell’ex fabbrica del Lingotto. All’interno, in esposizione permanente, 23 quadri (Matisse, Balla, Modigliani, Tiepolo, Canaletto, Severini, Bellotto, Picasso, Renoir, Manet) e 2 sculture in gesso del Canova. Purtroppo all’interno non si può fotografare, ma vale la pena di portare la macchina per la vista dalla pista, cui si può accedere. Inaugurata nel 2002, la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli consiste di un cosiddetto “scrigno” progettato da Renzo Piano, sospeso sopra la pista di prova dell’ex fabbrica del Lingotto. All’interno, in esposizione permanente, 23 quadri (Matisse, Balla, Modigliani, Tiepolo, Canaletto, Severini, Bellotto, Picasso, Renoir, Manet) e 2 sculture in gesso del Canova. Purtroppo all’interno non si può fotografare, ma vale la pena di portare la macchina per la vista dalla pista, cui si può accedere. Inaugurata nel 2002, la Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli consiste di un cosiddetto “scrigno” progettato da Renzo Piano, sospeso sopra la pista di prova dell’ex fabbrica del Lingotto. All’interno, in esposizione permanente, 23 quadri (Matisse, Balla, Modigliani, Tiepolo, Canaletto, Severini, Bellotto, Picasso, Renoir, Manet) e 2 sculture in gesso del Canova. 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